giovedì 8 novembre 2012

107°Puntata - Back to Back


Ricordo i tempi in cui io e il mio migliore amico Alessandro seguivamo la NBA negli anni'90, erano i tempi di Michael Jordan e dei mitici Chicago Bulls, le bombe da 3 di Steve Kerr, i rimbalzi di Dennis Rodman, la classe di Tony Kukoc e di Scottie Pippen ... la guida di Phil Jackson e le memorabili sfide contro gli Utah Jazz dell'asse Stockton/Malone arricchito da Jeff Hornacek. Erano i tempi in cui un giovane Jason Kidd faceva il suo ingresso nella massima lega, in cui ancora giocavano grandi giocatori come Clyde Drexler o altri che ti ispiravano simpatia come Popeye Jones, Reggie Miller e Muggsy Bogues.
Di tutte quelle nottate passate a vedere le partite in diretta (per addormentarsi alle 6 e svegliarsi alle 7 per andare a scuola) ricordo alcune parole-chiave, come il TIP-OFF cioè la palla a due di inizio partita, lo SWOOSH, la parola onomatopeica per descrivere il tiro perfetto che muove la rete del canestro senza toccare i ferri o il tabellone ... e tre parole strettamente legate alla leggenda dei Chicago Bulls, cioè il BACK TO BACK, il THREE-PEAT e il REPEAT THE THREE-PEAT.
Il BACK TO BACK era il termine usato per indicare il secondo titolo consecutivo che vinsero i Bulls (1991-1992, ripetuto poi nel 1996-1997), mentre il THREE-PEAT (gioco di parole tra THREE e REPEAT) si riferiva ai tre titoli consecutivi 1991-1992-1993 e 1996-1997-1998.
Il secondo THREE-PEAT veniva appunto chiamato REPEAT THE THREE-PEAT.
Mi sono tornati in mente l'altro giorno quando Obama, un altro simbolo della Windy City, ha vinto le elezioni e avrà quindi anche lui il suo BACK TO BACK.
Tutte le televisioni ne parlavano, e idem le radio e i giornali, sia quelli cartacei che quelli sul web. Fin qui tutto normale, ma la portata dell'evento la capisci da altre cose. Ieri mattina stavo alle 9 dalla dottoressa per farmi fare un certificato di assenza dal lavoro (ancora influenza ... basta ... ora mi sto facendo un ciclo di integratori,magari riesco a non prenderla un'altra volta al primo cambio di temperatura drastico), ero il primo in fila e dopo di me altre persone, tra cui 2 signore anziane che confabulavano tra loro parlando del più e del meno. Ad un certo punto una delle due fa "Hai visto, ha vinto Obama, che ne pensi?" E l'altra "Bhà, che te devo dì ... tanto so'tutti uguali".
Al di là del commento in sè, ma pensare che un evento accaduto a migliaia di chilometri di distanza, che ha coinvolto un'altra nazione, poi arrivi fino a due signore anziane di Roma in fila dal dottore, e che possa finire nelle loro conversazioni, ti fa pensare.
Ho sorriso sentendo questo discorso, poi ci ho ragionato un attimo. Alcuni eventi hanno veramente una portata mondiale, al di là delle implicazioni finanziarie o economiche, ma proprio al livello di impatto nelle coscienze e nelle vite di tutti. Avete voluto la globalizzazione? Ecco, tenetevi i discorsi delle vecchiette in fila dal dottore che dissertano di Obama!!
Alessandro

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