giovedì 22 ottobre 2015

220°Puntata - Benvenuta Valeria


Dalle 7:30 eravamo in ospedale, poco dopo le 8 fanno entrare Chiara per le prime visite, rimango da solo. Dopo un po'arrivano i Nonni e poi anche Valentina.
Il tempo non passa mai, si fanno le 10, Chiara non manda più messaggi sul telefonino quindi capiamo che è il suo turno.
Alle 10:30 un'infermiera apre la porta, si sporge e chiede "Chi è il marito di Chiara?" ... mi si è svuotata la testa, entro dentro non sapendo a che punto fossero, e mi dice "Complimenti, è nata alle 10:20, è bellissima e pesa tre chili e mezzo". Cavolo, allora era nata, ero padre, avevo una figlia.
L'infermiera mi fa mettere i copri scarpe monouso e mi dice "Segui il pianto" ... io seguo le urla disperate di una bimba, giro l'angolo e mi trovo un fagottino su un fasciatoio,
con solo il pannolino addosso, ed un'infermiera che la stava vestendo.
La guardo, titubante e timoroso che il solo sguardo possa farle male, comincio a piangere e singhiozzare, lei intanto piange per la vestizione (e per il fatto che era nata da appena 10 minuti), sembrava inconsolabile, ma appena le parlo si calma, ha un'espressione che non dimenticherò mai, come se mi avesse riconosciuto, come se avesse riconosciuto la voce che da 9 mesi parlava alla pancia tutte le sere, una cosa magica, un legame inscindibile.
Intanto che la vestono le bacio il piedino, la manina, le bacio la guancia e questi gesti sembrano far parte di noi da una vita, quando invece ci eravamo conosciuti solo pochi istanti prima.
La vestono, la avvolgono in un telo, ci portano in una stanza d'attesa e me la lasciano in braccio per quasi mezz'ora ... l'esperienza più forte della mia vita.
In quella mezz'ora ci siamo parlati, ci siamo conosciuti, baciati, annusati, strofinati, abbiamo pianto e riso insieme, siamo diventati padre e figlia, ed è la mezz'ora che mi ha cambiato la vita.
Dopo questo splendido intermezzo è arrivata Chiara sul lettino portata dalle infermiere e entrando ci ha visto che stavamo io e Valeria naso a naso, il suo sorriso ed il suo sguardo non li dimenticherò mai.
Per un po'siamo stati noi tre, soli soletti, ed è stato splendido. Dopo un po'sono entrati i nonni e gli zii, e anche li emozioni che non vi dico. E'stato come se tutte le nostre vite fossero finalizzate a quel preciso momento.
Finita l'ora delle visite siamo andati via, io sono ritornato sia il pomeriggio che la sera, nell'orario riservato ai papà.
Averla in braccio ieri sera mi ha ripagato di tutta la tensione e la fatica di ieri. E'bellissima, buona, tranquilla, un vero amore, e poi è nostra, che è la cosa più importante.
Capisco ora chi dice che un figlio ti cambia la vita, perdersi nel suo sguardo, abbracciarla, baciarla, capire che lei è il centro del tuo universo anche se non ne ha la minima consapevolezza, è di sicuro la ragione per la quale viviamo.
Sono un uomo fortunato, sono cresciuto in una splendida famiglia, ed ora ne ho una altrettando splendida. 
Una moglie che amo, ed ora anche una bellissima bimba che mi riempie il cuore.
Alessandro

Nessun commento: