giovedì 3 giugno 2010

36°Puntata - La Cicala (inetta) e la Formica (incazzatissima)

Oggi, cari amici lettori, si parla della Legge Bacchelli (legge n. 440 dell'8 agosto 1985), ritornata alla ribalta dopo l'appello di Lino Banfi in aiuto di Laura Antonelli, e mi sento di essere particolarmente antipatico.

In breve, questa è la legge "salvagente"per chi, resosi famoso in campi come cultura, arte, sport e spettacolo, trovandosi ora non più sulla cresta dell'onda ed in condizioni di indigenza, si vede arrivare come manna dal cielo un assegno vitalizio firmato dallo stato.

Ora, lo stato siamo noi, quindi quell'assegno viene pagato dalle tasse dei cittadini, e visto che tra i firmatari involontari di quell'assegno ci sono pure io, mi sento in dovere ed in diritto di esprimere la mia.

Nella stragrande maggioranza dei casi, chi usufruisce di quest'assegno è gente che nel passato ha avuto i suoi giorni di gloria, che ha vissuto alla grande la sua vita, che ha avuto agi e che ha condotto un tenore di vita ben al di là della media della popolazione "normale", che fa lavori "normali" con retribuzioni "normali".

Personalmente la ritengo una SCHIFEZZA, discriminatoria verso tutti gli altri lavoratori ... perchè mai una persona che ha vissuto magari nel lusso tra feste, vizi, auto di grossa cilindrata, belle case, viaggi, barche, alcool e chi più ne ha più ne metta .. e non ha avuto la testa per fare la "formica" anzichè fare la "cicala", dovrebbe avere un vitalizio?

La gente comune, che guadagna molto di meno, spendendo ciò che può (paradossalmente i destinatari di questa legge guadagnavano in un giorno quanto un operaio guadagnava in un anno) con un occhio a non rimanere senza niente, se a causa degli stipendi miseri di un lavoro che non dà sicurezza e del costo della vita altissimo, si ritrovano scoperti, non ricevono un bell'assegno dallo stato, con la benedizione di Banfi, Bondi o di Costanzo .. ricevono un bella visita dalla banca che gli leva casa o gli confisca i beni.

Dice Banfi nel suo appello "Queste persone hanno rappresentato una parte della storia del cinema e della televisione che tutti abbiamo gradito. Hanno lavorato in questa nazione,hanno guadagnato, hanno pagato le tasse. E' giusto funire così?". SI CARO BANFI, è giusto finire così, chi è causa del suo mal pianga se stesso. Anche un operaio rappresenta la storia della propria nazione, lavora in questa nazione, guadagna in questa nazione, paga le tasse in questa nazione ... e non riceve nessun cazzo di assegno se viene licenziato e non ha più soldi per dar da mangiare ai propri figli!!!!

Allora, signori dello "spettacolo", dell'"arte" e degli altri mondi privilegiati, non venite a chiedere soldi allo stato (ergo alla gente comune) se siete stati così COGLIONI da spendere tutto quello che avevate, cifre che un operaio impiegherebbe 10 vite per accumulare .. pensate a rimpiangere le vostre mancanze, e guadagnatevi da vivere come le persone normali, per 1000€ al mese, con le quali pagare affitti, mutui, cibo e tutto il resto.

E se da quei 1000€ ci fate avanzare anche qualcosa, oltre a farvi i miei complimenti .. bhè, magari potete fare beneficenza a qualche vostro collega caduto in disgrazia che al contrario vostro non ha ancora trovato un altro lavoro!

Alessandro (incazzatissimo!)

PS: Affinchè una critica sia costruttiva e non solo fine a se stessa, propongo una soluzione. Gli artisti, attori, cantanti o uomini di spettacolo, sportivi .. tutti coloro che ad oggi sono da annoverare tra gli aventi diritto al vitalizio della Bacchelli, nei periodi di vacche grasse, potrebbero dar vita ad una società, che proporrei di chiamare "IL CANTO DELLA CICALA" con un fondo, molto cospicuo, devolvendo il 5% dei loro redditi annui (se li dichiarate, of course!). Tra tanti personaggi privilegiati con tutti quegli stipendi altrettanto privilegiati, si farebbe sicuramente una ingente somma. Bhè, con un 5% annuo si avrebbe un fondo in continua crescita, rimpinguato anche grazie agli interessi che ogni banca darebbe (molto alti) per avere una cifra del genere .. ecco, il primo di voi che a 60 anni o oltre si è bevuto e fumato tutto, rimanendo senza niente PER COLPA SUA, può citofonare agli uffici de IL CANTO DELLA CICALA, cospargersi il capo di cenere e richiedere il suo bell'assegno.

Eh? Che dite? Mi sembra equo, visto che la gente comune non viene a chiedervi niente quando voi navigate nell'oro e loro non arrivano a fine mese!!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

bravo sipiteiro quando ho letto anch io di banfi & Antonelli (non la prof delle medie) mi sono schifato...

what a bad end

Thoughtful Blankness ha detto...

condivido l'articolo interamente, il rischio è di creare un precedente perchè un esecito di attoruncoli falliti ne approfittino.