domenica 1 novembre 2009

25°Puntata - Inneres Auge

E'qualche giorno che cerco di scrivere qualcosa ma, un po'per poco tempo, un po'perchè la sera non ho tanta voglia di stare al computer (quando per lavoro ci stai 8 ore davanti, la sera non ti va...). Fatto sta che l'altro giorno mentre navigavo su internet, trovo un'intervista di Travaglio al maestro Franco Battiato, e manco a farlo apposta, mi accorgo che il titolo del mio ultimo intervento riprende proprio il titolo di una sua canzone.
Lascio qui di seguito un estratto dell'intervista, presa dal blog dell'Antefatto(il blog del Fatto Quotidiano):
Lei non crede nel cantautore impegnato.
“Per il tipo che dovrei essere, no. Ma non sopporto i soprusi e ogni tanto coercizzo il mio strumento. Il pretesto di “Inneres Auge”, che ha origini più antiche, è arrivato quest’estate con lo scandalo di Bari, delle prostitute a casa del premier. E con la disinformazione di giornali e tiggì che le han gabellate per faccende private. Ora, a me non frega niente di quel che fanno i politici in camera da letto. Mi interessa se quel che fanno influenza la vita pubblica, con abusi di potere, ricatti, promesse di candidature, appalti, licenze edilizie in cambio di sesso e di silenzi prezzolati. Questa è corruzione, a opera di chi dovrebbe essere immacolato per il ruolo che ricopre”.
“Non ci siamo capiti”, dice nella canzone.
“Non dev’essere molto in gamba un signore che si fa portare le donne a domicilio da un tizio che poi le paga, dice lui, a sua insaputa per dargli l’illusione di piacere tanto, di conquistarle col suo fascino irresistibile. Quanto infantilismo patologico in quest’uomo attempato! Ma non c’è solo il premier”.
Chi altri non le piace?“
Tutta la banda. I cloni, i servi, i killer alla Borgia col veleno nell’anello. Li ho sempre detestati questi tipi umani. Per esempio il bassotto che dirige un ministero e fa il Savonarola predicando e tuonando solo in casa d’altri, senza mai applicare le stesse denunce ai suoi compagni partito e di governo. Meritocrazia: ma stiamo scherzando? Badi che, quando dico bassotto, non mi riferisco alla statura fisica, ma a quella intellettuale e morale: un occhio chiuso dalla sua parte e uno aperto da quell’altra”.

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